Cose HR - S03 - Week 4/5
Ciao, sono io, Marco. L’altra sera ci ho quasi lasciato le penne:
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Substack.com ieri sera ha pensato bene di spegnere i motori senza preavviso.
Per fortuna, temporaneamente.
Ora che ho condiviso le mie sciagure, possiamo metterci all’opera.
Questa è Cose HR e con la puntata della scorsa settimana ho fatto qualche danno: qualcuno ci è rimasto bene, qualcuno male. Ma almeno me lo hanno scritto.
Quindi as usual: se quello che scrivo vi piace, non vi piace o volete darmi qualche dritta, fate un fischio e segnalatemi cose belle, cose brutte, cose.
Ecco il malloppo, buona lettura.
Cose passate
Ecco il tris più letto della puntata precedente:
La psicologia dei ritardatari (praticamente un’autobiografia)
Micrositi per recruitment (e il mio test con Spark di Adobe)
Qui invece il Total Recap dei pezzi più letti di sempre su Cose HR.
Cose interessanti
Una cosa universale, che vale per ogni mestiere, in ogni lavoro, nella vita, nel tempo libero, sui social, offline: arriva un punto in cui devi smettere di discutere. E quel punto l’ho trovato qui, spiegato bene.
Una cosa che non vi è mai capitata: essere in riunione, sentire un’idea che non sta nè in cielo nè in terra e… annuire, senza dire una parola, con il miglior sorriso mai sfoggiato nella vita. Ecco, bene. Il potere assurdo delle cazzate in azienda.
Visto il successo nella scorsa puntata, vi propongo un’altra elucubrazione sul decision-making di Scott H. Young: l’effetto analisi-paralisi e come venirne fuori.
Schema di problem solving made in Veneto.
Vecchio come il cucco, ma non ho resistito: scusate.
Cose tecniche (interessanti, ma anche un po’ nerd)
Negli annunci di lavoro, conviene parlare di denari? C’è chi dice no, con argomentazioni interessanti. Non so se mi ha convinto del tutto, ma mi ha fatto venire il dubbio.
“Voglio un training molto concreto, pratico”. Bene. Siamo sicuri? Perchè qualche giorno fa è venuto a mancare un signore di tutto rispetto che, tra le altre cose, scriveva il contrario: perchè preoccuparsi della teoria, prima della pratica.
Questa settimana poi abbiamo perso anche un grande giocatore di basket, e questo lo sapevate già, ma è l’occasione buona per rispolverare il too-much talent effect, teorizzato proprio da uno studio sui team della NBA. [se non avete tempo per il paper, qui c’è una sintesi]
Rapporto tra performance e percentuale dei top talent nei team di NBA e nelle squadre ai mondiali, nella sua rielaborazione grafica.
Della serie: meglio pochi e buoni, i talenti.
Bonus Track
Sempre per tenere la testa fuori dall’acqua: una lista (non esaustiva, ma significativa) degli eventi HR pianificati nel 2020
Visto che ve l’ho citato sopra: 19 podcast di Adam Grant, sui temi che ruotano attorno al lavoro e alle organizzazioni. Con trascrizione, casomai fosse utile per mantenere allenato l’inglese.
Un bel TEDx Talk sul lavoro, positivo, che guarda avanti. Spoiler: l’autore di mestiere si occupa di sindacato.
Fine penultimo episodio di questa stagione, ci sentiamo la prossima settimana con l’ultima puntata di questo giro.
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