Cose HR - S02 - Week 2/5
Ciao, sono qui.
Se non lo avete ancora fatto, compilate questa survey e mi renderete felice.
A proposito di felicità, passeggiare in un parco rende tutti più contenti. Ovvero, cose ovvie scoperte dall’analisi dei tweet:
Livello di felicità misurato a partire dal sentiment dei tweet nelle ventiquattro ore precedenti e successive ad una passeggiata nei parchi di San Francisco (qui la versione sintetica, se vi registrate).
E vorrei anche vedere.
Cose passate
La Top 3 dei pezzi più letti nella prima puntata di questa seconda stagione:
Il recap dei pezzi più interessanti della prima stagione
Questa puntata, come la precedente, la troverete da domani (giovedì) anche su LinkedIn: potrete commentarla li o scrivermi direttamente cose belle, cose brutte, cose.
Ora avanti con il listone, scorrete fino in fondo poi decidete cosa leggere, così non mancate un colpo.
Cose interessanti
Un HR visto dal feed di Linkedin, pare sia sempre concentrato a generare great employee experiences. E lo sappiamo tutti, che non è vero. Spesso gli HR devono spegnere incendi e gestire esperienze negative. Ma cos’è più persistente, l’effetto di un’esperienza positiva, o di un’esperienza negativa?
Qui invece il punto di vista di un HR che parte da una ricerca opposta [disclaimer: ignorate la ricerca, molto markettara e poco affidabile, ma seguite il ragionamento]
Lo cantava Elton John e vale soprattutto sul lavoro: le tre barriere che rendono difficile chiedere scusa, spiegate scientificamente.
La prostituzione relazionale è un rischio per tutti noi. Bisogna solo rendersene conto e ammettere che ci siamo parecchio vicini: occhio.
Employee experience: come la vorrebbero gli HR (a sinistra) e come è nella realtà (a destra).
Magari fosse così semplice: ciascuno di noi è bombardato da micro-esperienze quotidiane, impossibile condizionarle tutte.
Mettetevi il cuore in pace.
Cose tecniche (interessanti, ma anche un po’ nerd)
A Walmart la lista che vi ho postato con gli ATS (Applicant Tracking Systems, vedi sopra) più utilizzati dalle aziende Fortune 500 non è piaciuta: se ne sono fatti uno per conto loro, e hanno utilizzato tecniche agile.
Se non capite una fava di calcio, come il sottoscritto, vi do comunque un buon motivo per interessarvene: come funziona il talent management nel calcio professionista.
Due notizie tecniche di questi giorni che come al solito generano nei quotidiani italiani un’enfasi mal riposta: è arrivata Glassdoor in Italia (e non ci sarà nessuna rivoluzione, anche perchè il problema forse siamo noi) ed è stata decretata la morte di Google Hire (che quando è stato lanciato pareva dovesse sbaragliare tutti. E invece.). Quindi un consiglio per tutti: stiamo calmi.
Gente che lavora in professioni ad elevata specializzazione, in Europa, via @Luca Gualtieri
Che poi uno guarda sempre il numero di occupati, che va bene. Ma sarebbe anche ora di guardare alla qualità che sta sotto il numeretto.
Bonus track
Chi mi conosce sa che sono fissato con TED. Bene, TED ha lanciato una serie su tutto quello che ruota attorno al lavoro. Su cose HR, insomma ;-). Non sono dei talk, sono più simili a dei micro-training.
Qui invece trovate un’applicazione interattiva sulla vita di ufficio. Un sacco di cose da tocchignare, simile ai doodle di Google, ma fatto dal NYT.
Fine seconda puntata, ci sentiamo mercoledì prossimo, ancora per tre settimane. Poi si vede.
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