Cose HR - Week #2
Buona la seconda: Netflix, F.O.B.O., visual journey e altre americanate scaricabili
Ciao, sono ancora io. Siamo a quota 75 iscritti (OMG!) dopo solo una settimana dal lancio della prima puntata di questa micro newsletter. Quindi GRAZIE!
L’obiettivo è superare i 100 prima della fine dell’esperimento, in modo da far aumentare la mia ansia da prestazione.
Quindi se conosci qualche collega cui dovesse interessare il malloppo, sentiti libero di copiare questo link e inviarglielo via email o whatsapp: cosehr.substack.com/subscribe .
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In ogni caso:
Bene, ora i miei consigli della settimana.
Scorrili velocemente fino alla fine per selezionare cosa leggere e non perderti i contenuti originali della seconda parte.
Cose interessanti
I dipendenti con un profilo LinkedIn forte possono essere un’ottima risorsa di employer branding. Ma anche no. La buona notizia è che se la cosa risponde ad un minimo di strategia e viene orientata nella giusta direzione, i rischi si limitano e i benefici si massimizzano.
Ho scoperto di avere la F.O.B.O., e non lo sapevo. Se hai gestito almeno una selezione nella tua carriera di HR sai di cosa parlo, perché l’hai avuta anche tu (o uno dei tuoi clienti interni).
Ci sono chili di survey. Con le survey si può dire ogni cosa e il suo contrario. Questa dice che gli HR e i loro CEO se la cantano e se la suonano (grafico sotto) Secondo me è solo che siamo più ottimisti, ma tant’è.
A proposito di survey, ecco alcuni esempi di come e perché sondano i dipendenti in una nota azienda che per campare fa…survey.
Il grafico mostra il delta di percezione che CEO e HR hanno delle buone pratiche di talent management attuate in azienda. Secondo la ricerca, CEO e HR ne sopravvalutano l’utilizzo (high adoption) o ne sottovalutano la mancata applicazione (low adoption), rispetto ai manager di altre funzioni. Nell’articolo è spiegato meglio, comunque.
Cose tecniche (e interessanti, ma anche un po’ nerd)
Scommettiamo che la carta dei valori e della cultura della tua azienda è molto diversa da questa? Lo so è un’azienda particolare, non parlo dei contenuti in sé, ma della capacità di scrivere 12 pagine su un tema così e fare in modo che si leggano meglio di un romanzo.
Poi come logica quelle pagine andrebbero studiate sui banchi di scuola. Io l’ho fatto per i lettori di Cose HR, e in attesa di scriverci su ti metto a disposizione la versione originale con le parti più curiose evidenziate. Se hai poco tempo, salta direttamente al bignami degli stralci che vale la pena leggere.
Di employee journey parlerò in una delle prossime puntate, ma intanto scaldiamo i motori con 20 esempi visual uno più bello dell’altro.
Induction, orientamento, onboarding, ci si può arrovellare sulle differenze ma poi bisogna capire se stiamo facendo il possibile per non far smarrire la retta via alle new entry. Ho lavorato su un template scaricabile per valutare lo stato del tuo processo di onboarding. Secondo me il mio schema può essere migliorato: idee bene accette.
Nel template che metto a tua disposizione ho elaborato anche un grafico che indica la probabile velocità di integrazione di una nuova risorsa al variare delle pratiche utilizzate. Si, è una cosa effettivamente un po’ nerd.
Bonus track
Uno degli headhunter più bastardi che abbia mai visto all’opera. Già che abbiamo toccato il tema Netflix, ne approfitto per segnalarti che è uscito da poco nel catalogo italiano il film A Family Man che ha come protagonista, appunto, un headhunter abbastanza predatorio.
A proposito invece di candidate & employee experience, ecco una bella storia a puntate buona per il week end al mare, per (ri?)vivere l’atterraggio nel mondo del lavoro con gli occhi di due stagisti. [disclaimer: l’autore è un mio compagno di merende]
Fine seconda puntata, ci sentiamo martedì prossimo alle 13:15, di sicuro per altre 3 settimane - poi vediamo.
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