Ciao, sono io. Si parte con la prima puntata di Cose HR.
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Ecco i miei consigli della settimana.
Cose interessanti
HBR dice che negli USA si fanno 55 milioni di riunioni al giorno (non chiedetemi come li hanno contati) e che uno studio recente ha scoperto i benefici dei silent meeting.
Cosa scrivereste sul vostro profilo LinkedIn se scopriste di aver lavorato per la Wanna Marchi della Silicon Valley? Qui un’analisi interessante sugli 800 (ex) dipendenti di una nota società californiana che ha bellamente gabbato il gota degli USA con la promessa di riuscire a fornire analisi del sangue accurate a partire da una goccia prelevata dal polpastrello.
Le cose che puoi imparare oggi on-line rischiano di far diventare la conoscenza una commodity***? Il microlearning ha un problema: per la legge della domanda e dell’offerta, ad aumentare di quest’ultima (Coursera, IN Learning, Academia.edu, i tutorial di YouTube ecc.) diminuisce il prezzo che uno è disposto a pagare, ma anche il valore percepito (che è peggio, trattandosi spesso di contenuti gratuiti).
Tra le cose più difficili al mondo c’è quella di spiegare facile le cose articolate. Quando ho letto la differenza tra Market Competition vs Talent Competition spiegata in maniera così lineare, ho pensato: “In effetti, potevo arrivarci da solo”. Ma col senno di poi sono bravi tutti.
Sulla saga dei lavori senza lavoratori che ha tenuto banco per giorni, prendete nota a mente fredda e lucida della voce da bastian contrario di Osvaldo Danzi per un’idea meno ovattata del dietro le quinte.
* "Consocenza come commodity" esce da un commento ad un mio post dall’ottimo Andrea Mattioli. Giusto per coerenza, un'ottimo TED Talk di John Green: Guida nerd per imparare la qualunque online
Cose tecniche (e interessanti, ma anche un po’ nerd)
Siamo poco razionali a non dare un bell’aumento del 20% di RAL a (quasi) tutti? È il ragionamento del prof. Peter Cappelli per diminuire i costi del turnover (vi avevo già parlato del personaggio tempo addietro con un pezzo esemplare sulle misure farlocche dell’engagement e la soddisfazione dei dipendenti).
Secondo me sbaglia (purtroppo!), o forse si spiega male: se dai un incremento di merito a tutti pari al rialzo che saresti disposto a pagare ad un nuovo candidato, questo non esclude a priori che il singolo tenti comunque il salto in un’altra azienda partendo da un livello salariale più elevato. Sarebbe più utile individuare le risorse chiave e posizionarle sensibilmente sopra la media del segmento di mercato per quelle posizioni, lavorando in parallelo sul coinvolgimento in progetti che abbiano un valore professionale elevato, cosa spesso importante quanto i denari (a volte di più, perché corrisponde al valore attuale dei denari futuri).
Se i recruiter avessero solo il problema di trovare i talenti, sarebbe un paradiso. In realtà, nell’ordinaria amministrazione, cercano la persona che più si avvicina al job profile condiviso con la linea, facendo una gran fatica.
Per farlo devono lavorare spesso su grandi numeri, con un’attività time consuming che al di fuori dell’ufficio HR è quasi invisibile. Ecco perché mi sono letteralmente illuminato quando ho letto dell'applicazione al processo di recruiting del CP (Capacity Planning o Modelling), che di solito si usa in produzione per stimare la capacità produttiva (risorse) per far fronte ad una variazione nella domanda di uno o più prodotti.
Qui trovate le istruzioni per l'uso e, calcoli alla mano, un caso concreto.Chiaramente non è che da domani tutti lo useranno per valutare l'apertura della ricerca per un nuovo stage, ma è un'esercizio che potrebbe essere interessante (e si, super nerd).
A proposito, lo avreste mai dato il ruolo di Recruiting Manager a questo personaggio (di seguito quasi una photo op) se vi fosse capitato il suo CV tra le mani nel 2016? Magari anche no. E invece...
Bonus track
Gli HR e il pallino della comunicazione: lo sviscero in una delle prossime newsletter, ma come apetizer per scaldare il pubblico durante un evento di welcome on board, piuttosto che per un brainstorming con un minimo di smalto in più da affiancare al solito PPT, torna utile aver testato un po' di piattaforme di audience interaction. Io mi sono perso nei meandri di un tool a pagamento, ma di alternative ce ne sono come se piovesse.
Visto che abbiamo toccato il tema comunicazione: vi sarete accorti sicuramente che da qualche tempo sta dispiegando tutta la sua potenza editoriale con un resoconto giornaliero (Linkedin Daily Rundown, tipo newsletter) con notizie di business / management utili ai professionisti. Il taglio è regionale (europeo), ma ci sono anche le versioni nazionali per UK, Francia e Germania.
La cosa interessante qui è come è organizzato il contenuto editoriale: segnala ad esempio un pezzo sui jobtitle fatti in casa e organizza le reazioni del network (magari anche le vostre) come se fosse un articolo a parte dal titolo “Ecco che ne pensa la ggente”.
Per questa prima puntata è tutto, ci sentiamo martedì prossimo, di sicuro per altre 4 settimane - poi vediamo.
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